il mio viaggio su misura a New York
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Il mio viaggio su misura a New York

Ecco come mi immagino il mio viaggio su misura a New York. Tanti fiocchi di neve che cadono, le strade un po’ ghiacciate e alti grattacieli. E poi improvvisamente i quartieri con le casette con le scalinate che salgono in mezzo agli alberi verdi.

Come si vede nei film, i carretti che vendono hot dog, i negozi di Smarties caramelle e bonbons. E poi vorrei perdermi a Central Park e respirare l’autunno Newyorkese.

Vorrei vivere New York da local ed ecco i posti dove mi immagino in un viaggio per gustarsi la vera New York.


Coney Island, l’isola di New York che non è un isola

Io sono cresciuta con le serie tv degli anni novanta e i films di Sandra Bullock dove veniva spesso nominata Coney Island.

Piccola penisola ad Est di Manhattan, si trova nel territorio di Brooklyn a New York. Il nome significa coniglio e deriva addirittura dall’olandese Konjn . Infatti, quando nell’anno 1654 fu chiesta in scambio dai primi coloni olandesi in cambio di fucili e munizioni, l’isola era popolata da una grande quantità di conigli.

E’ famosa per essere stata la prima spiaggia di New York ad essere frequentata non solo dalla popolazione di Brooklyn anche da quella newyorkese.

E’ conosciuta per i suoi luna parks a cielo aperto, con lo sfondo della spiaggia, la brezza marina e il lungomare dove gustarsi hot dogs ai chioschetti in vero stile americano retrò, senza la frenesia della metropoli.

Mi immagino di passeggiare sul Boardwalk, la famosa passerella di legno sulla spiaggia che arriva fino a Brigthon Beach, dove durante la bella stagione si può anche fare un tuffo nell’Atlantico.

E ovviamente uno o due giri di giostra. D’altronde il nome che usiamo Luna park deriva dal Luna Dundy, nome della sorella del proprietario del primo Luna Park inaugurato a Coney Island nel 1903.


West Harlem, l’anima soul di New York

Non ho immaginari di questo quartiere se non qualche informazione che ho letto su libri dedicati a New York e sul web.

Harlem è un quartiere principalmente afroamericano di Manhattan, tradizionalmente limitato dalla 155ª Strada (155th Street) a nord, contornato dall’omonimo fiume e dal Central Park Nord a sud.

A Ovest c’è il fiume Hudson che segna anche il limite della contea e dello Stato di New York.

Questo quartiere, fulcro della cultura afroamericana. credo si debba visitare perchè da qui si è creata la storia del multiculturalismo americano.

Le tre caratteristiche che potrebbero descriverlo sono cibo, musica e avanguardia.

Un quartiere dove si può ascoltare la musica jazz migliore, cenare in vari ristoranti multiculturali dalla tradizione afro americana o ispanica e partecipare ad una messa per ascoltare un coro gospel.

Già negli anni 30 il quartiere di Harlem a New York ospitava i club e locali più all’avanguardia. La frizzante vita notturna e vivace cultura di giorno lo rendevano il quartiere più americano di New York.

Negli anni 70 il rock n roll si ballava ovunque e anche oggi artisti e musicisti innovativi la scelgono.

Un quartiere dove vedere e sentire la storia e la cultura americana, come nel famoso Apollo Theater dove si lanciò anche Michael Jackson, oppure al Museum of the city of New York che celebra i passaggi e la trasformazione della storia della popolazione della città e la sua eredità.

Oppure gustare la tradizione afroamericana con sostanziosa cucina del Sud degli Stati Uniti da Sylvia Restaurant.

Ci sono tantissimi altri luoghi come lo storico mercato La Marqueta, un tempo paradiso e precursore del cibo da strada (street food) latinoamericano e caraibico, ora meno tipico ma che stanno cercando di far rividere.

Harlem dicono sia in continuo cambiamento e mi piacerebbe vederne un pezzo di questo vorticoso mix di tradizione e innovazione.


Central Park, il parco più grande di New York

L’intramontabile, cornice di mille film visti, vestito di tanti colori, caldi d’autunno, più vivaci d’estate e ricoperto di un bianco candore d’inverno: Central Park.

Il parco dei sogni, anche questo visto in mille films. dai classici divertimento di Natale come Mamma ho riperso l’aereo, fino ai romantici anni ’90 e 2000 come un Amore di Testimone , Autumn in New York.

Senza tralasciare i film di azione, saghe e thriller come Vanilla Sky e Spiderman.

Questi films e mille altri immortalano del più famoso parco cittadino del mondo, come il The Mall, la più famosa via pedonale alberata di Central Park, dove ho sempre sognato di camminare su un manto di foglie color rosso arancio in Autunno.

Anche pattinare sul famoso Wollman Rink, la mitica pista di pattinaggio di New York è un mio obbiettivo, come anche fare un tuffo nel magico mondo delle fiabe, ammirando The Conservatory Water.

Questo calmo e un delizioso laghetto, è custodito ad ovest ed est da due statue: una di un personaggio di fantasia e cioè di Alice nel paese delle Meraviglie insieme allo Stregatto e il Cappellaio Matto e l’altra dedicata principe delle favole; lo scrittore Hans Christian Handersen.

Mi riservo di scoprire mille altri scorsi soliti e insoliti quando lo visiterò.

Una curiosità: Central Park sorge dove una tempo c’era uno dei primi villaggi di insediamento urbano di afroamericani di Mahnattan, il Seneca Village.

La Central Park Conservancy, l’organizzazione senza scopo di lucro che gestisce Central Park, propone tutt’oggi mostre e visite guidate per mantenere vivo il ricordo dei primi insediamenti di questa zona, prima che diventasse il polmone verde di New York.


Bushwick e l’arte di strada a cielo aperto di Brooklyn

Sicuramente uno dei quartieri più colorati e creativi di New York, Bushwich è un museo a cielo aperto di arte di strada, Street Art.

E’ una specie di regno dei graffiti, uno spazio, inglobato nella metropoli, che tra l’altro attua politiche severe contro ogni forma di imbratto di strada, in cui l’energia dell’arte e della fantasia prende forma e colore con meravigliose opere.

Leggendo sui vari forum e guardando le foto si parla di una vera e propria galleria dove camminare e perdersi nelle vie tra disegni e un turbinio di colori.

In questo quartiere si trova anche la Brooklyn Community Darkroom. Qui gli appassionati di fotografia e i nostalgici troveranno il museo della fotografia analogica, dove si può anche affittare una camera oscura e provare a stampare le foto come una volta!

Anche gli altri sensi vogliono la sua parte e qui si può gustare cucina da tutto il mondo, con particolare proprensione alla cucina portoricana e messicana. Vicino a Jefferson Street vorrei provare i tacos di Tortilleria Mexicana Los Hermanos.

La sera tra mille colori di graffiti e murales, si accende anche la vita mondana a ritmo di musica e spettacoli. Da segnalare e che vorrei includere nel tour è la visita al ’House of Yes, teatro di spettacoli a carattere circense e burlesque.


Questa è il mio disegno di viaggio a New York. Da queste idee possono partire mille idee di itinerario alla scoperta della Grande Mela.

Tu che ne pensi?

Cosa includeresti in un viaggio su misura a New York?

Se ancora non mi conosci io sono Maria

Travel Designer e accompagnatore turistico

Mi piace raccontare esperienze di viaggio

e crearne su misura per me e per gli altri

Viaggiamo insieme?

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