
Safari fotografico in Tanzania
L’Africa ti entra nel cuore. Io ho visitato l’Uganda e il Ruanda e vorrei tornarci al più presto. Di solito scrivo quello che vedo. Questa volta ti racconto con una piccola intervista, l’Africa con gli occhi di un fotografo che ha passato 15 giorni nella selvaggia Tanzania. Manolo D’Agostini ci racconta una delle sue esperienze nella Madre Terra: il suo safari fotografico sugli animali selvatici in Tanzania.
Che tipo di viaggio è stato?
Un safari fotografico di gruppo di circa 15 giorni in Tanzania in jeep attraverso 3 aree naturalistiche e parchi con animali selvatici.
Qual’ era l’obbiettivo del viaggio?
L’obbiettivo era la visita e il reportage fotografico di animali selvatici in Tanzania, molto presenti al termine del periodo delle piogge che coincide con il periodo delle nascite sia degli erbivori che dei carnivori.

Che zone della Tanzania hai visitato?
Abbiamo visitato 3 zone: il Parco del Ngorongoro, Ndudu conservation area e il Serengeti National Park.
In che periodo dell’anno siete partiti?
Il periodo era Marzo ed è stato scelto perchè è il periodo delle nascite appena dopo la stagione delle piogge. Questo è il periodo migliore per un safari fotografico sugli animali in Tanzania. E’ possibile vedere leoni e ghepardi con le cucciolate e altre particolarità come la migrazione degli gnu.

Come è stato organizzato il safari?
Il viaggio è stato gestito con un accompagnatore e fotografo Massimiliano Orpelli che si appoggia ad un’agenzia locale che fornisce le guide locali. Il volo aereo da Milano ci ha portato al Kilimangiaro Airport, l’aereoporto della Tanzania in 12 ore dopo uno scalo in Etiopia. Il gruppo era di circa 14 persone.
Come si svolge una giornata tipo durante un safari?
In media ci alzavamo alle 5 di mattina e attraversavamo i parchi fino alle 19:00 per godere dei momenti migliori per la luce e gli avvistamenti: l’alba e il tramonto. Avevamo ottenuto un permesso speciale per fotografi a Ndutu ( costo 300 dollari) che permette di spostarsi dai tracciati. Le guide si scambiano le informazioni tramite radiotrasmittente per segnalare situazioni interessanti come mamma con i piccoli, caccia.
Come si è svolto il safari?
Il safari è stato suddiviso in 3 parti. 1-2 giorni a Ngorongoro, 5 giorni al Ndutu Conservation Area e 5 giorni al Serengheti National Park. I parchi distano solo qualche ora di jeep tra uno e l’altro. Le persone erano suddivise in varie auto per un massimo di 4 persone.

Abbiamo dormito in un campo tendato con cuoco locale a Ndutu. Il pranzo era al sacco fornito dal cuoco del campeggio dove pernottavamo e la sera all’interno del parco, sotto un cielo stellato, tra chiacchiere, crepitio del fuoco e i ruggiti del leone in lontananza.
A Ndutu era possibile scegliere il tipo di pernottamento: in campo tendato per un’esperienza più wild oppure in lodge (una specie di bed & breakfast nella savana).
Che tipo di animali e situazioni hai potuto fotografare?
Già nel primo giorno a Ngorongoro abbiamo avuto il battesimo dell’Africa, con la caccia di un gruppo di iene che mangiavano uno gnu. E’ molto difficile vederle in branco, per di più durante la caccia. Inoltre abbiamo avvistato due esemplari di rinoceronte nero.

5 giorni al Ndutu Conservation area: qui abbiamo potuto fotografare i cuccioli di leone e i piccoli di gru coronate, molto difficili da avvistare e infine la caccia dei ghepardi.
5 giorni al Serengeti National Park: una femmina di ghepardo con 5 piccoli (parto eccezionale), una leonessa con 5 cuccioli di pochi mesi e altri di neanche una settimana nascosti nelle rocce del Kopje. Queste rocce sono di formazione vulcanica, dove cresce un pò di vegetazione o acqua e quindi ottime per gli animali che le cercano per avere un ristoro.
Consigli pratici per partecipare ad un safari?
Adattamento, rinuncia alle comodità, abbigliamento per la stagione: caldo secco di giorno e fresco la sera. Antizanzare, prassi antimalarico. Di notte, se pernotti in un campo tenda è sconsigliato uscire se non necessario.
A Ndutu la situazione dell’accomodation era rustica, wild: no doccia e niente bagno e comodità. A Serengheti il bagno con docce era presente nel campo.
Cosa ti ha emozionato di più nel fotografare gli animali?
La situazione a livello di emozione e anche di fotografia che più mi ha colpito è stata quella dei cuccioli di leone la mattina presto che giocavano tra di loro, vedere i cuccioli ghepardo nella loro dolcezza e ammirare dal vivo la bellezza stupefacente del leopardo.

Cosa ti ha emozionato di più dell’Africa?
Sicuramente la sua brutale e bellissima unicità dei paesaggi e la cordialità dei locali, delle guide e del gruppo con cui si è instaurato subito un ottimo rapporto.
Consigli di viaggio in stile Safari
Vivere un esperienza come il safari è sicuramente da fare se si è appassionati di fotografia ma non solo. Tutti quelli che amano gli animali e vogliono comprendere meglio il senso della natura che ci circonda dovrebbero provare una safari experience. Tantissime sono le mete da raggiungere in Africa come Namibia e Zambia e come hai visto dall’esperienza di Manolo trovare un supporto online sulla scelta del tuo Safari è facile e sicuro. I tour in queste zone vanno organizzati bene nel rispetto dell’ecosistema che visiterai e per la tua stessa sicurezza.
Goditi questa meraviglia d’Africa appena potrai!


9 Comments
Serena - Sognando Viaggi
Non sono mai stata nell’Africa continentale, ma muoio dalla voglia di vedere dal vivo quegli splendidi animali, paesaggi e tramonti!
mariaviaggia
È un posto magico e la gente è meravigliosa! Appena si potrà programmarlo…trovi anche molte forme con volontariato o workaway!
mariaviaggia
Sì devi andare sono unici al mondo! In che altri paesi sei stata invece tu che ti hanno emozionato?
Ilenia
Con un’esperienza del genere, impossibile che l’Africa non ti entri nel cuore: la sua spontaneità e la crudezza di una natura ormai così lontana dalla nostra quotidianità. Un’emozione unica vedere dal vivo e nel loro habitat quegli animali visti e ammirati solo nei documentari: sarebbe un sogno
Federica Assirelli
Ho fatto un unico safari di due giorni allo Tsawo Est in Kenya e devo dire che è stato emozionante, ma anche intenso e faticoso, quindi posso immaginare la stanchezza dopo due settimane. Anch’io sono appassionata di fotografia e, fare un’esperienza con solo fotografi, deve essere bellissimo perché non c’è nessuno che aspetta con impazienza che tu abbia finito di fotografare! Per ora ho fatto solo piccole esperienze di workshop di fotografia giornalieri o per un fine settimana e devo dire che, per chi ama la fotografia, sono ottimali. In Africa deve essere meraviglioso. Fra l’altro il safari in Tanzania l’ho già considerato un paio di volte, ma essendomi mossa con non troppo anticipo, risultava costosissimo già dal volo! Ma, quando riuscirò, sarà sicuramente lì il mio secondo safari!
mariaviaggia
Anche io in Uganda ne ho fatto uno di due giorni vicino alle Murchison Dalla all’interno di un viaggio del volontariato impegnativo ma stupendo! Mi piacerebbe farne uno più lungo per avere più tempo per godere della natura anche se non sono una fotografa!
misers
Εverything is very open with a really clear explanation of the issueѕ.
It was definitely informative. Your site іs սseful.
Many thanks for shaгing!
Francesca
Wow stupendo! Safari fotografico in Tanzania inserito nella to do list!!!
mariaviaggia
Grazie Francesca!
Sei mai stata in Africa?
Che altri posti vorresti visitare!?