
Trekking da fare in Cadore: escursione al Rifugio Chiggiato
Se stai soggiornando in provincia di Belluno per questa estate 2023 e sei un buon camminatore sicuramente ti stai informando sulle escursioni da fare. Ecco che ti do un’idea per un trekking da fare in Cadore ovvero l’escursione al Rifugio Chiggiato.
Questa camminata ti porterà in uno dei belvedere dolomitici più intensi e panoramici delle Dolomiti Bellunesi, proprio sotto il gruppo montuoso delle Marmarole.
Il sentiero di montagna che ho percorso per arrivare al Rifugio Chiggiato parte precisamente da Calalzo di Cadore passando per la Val D’Oten.
Da Calalzo di Cadore attraverso la Val D’Oten
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Per poter intraprendere il trekking bisogna partire dal centro di Calalzo di Cadore e dirigersi a sinistra con l’auto verso la Val D’Oten in direzioni rifugi.
Si percorre una strada asfaltata non molto larga che oltrepassa una deliziose chiesetta e si continua passando una centrale idroelettrica fino ad arrivare al parcheggio del bar ristorante Pineta.
La Val D’Oten è una gola fluvioglaciale di particolare bellezza che si insinua tra il maestoso monte Antelao e il gruppo delle Marmarole.
Da qui si diramano si prende la strada forestale sulla sinistra che procede su un terreno a ghiaione esposto al sole. Si cammina per circa 1 km lungo il fiume che da il nome alla valle fino ad un bivio.
A sinistra si può raggiungere la graziosa Cascata delle Pile che è generata dal fiume Oten e alimentato a sua volta dal ghiacciaio dell’Antelao. Da cui si prosegue per il rifugio Galassi sulla forcella piccola Antelao.
A destra invece si imbocca il segnavia 260 che in circa 2.15 porta al Rifugio Chiggiato.
Trekking dalla Val D’Oten al Chiggiato: tipo di escursione e dislivello

Il tipo di escursione che caratterizza il sentiero che dalla Val D’Oten giunge al Chiggiato è caratterizzato da un sentiero quasi completamente immerso nel bosco con alcune aperture sulla valle.
E’ un trekking da fare in estate o in inverni molto secchi in assenza di neve.
Il dislivello è di 950 metri in dislivello positivo, mai in dislivello negativo (che vuol dire che si sale sempre con continuità senza avere momenti di discesa e risalita):
Il livello di difficoltà è escursionistico medio e richiede un allenamento di gambe in montagna.
Per chi ha già fatto delle belle camminate in salita con dislivello è sicuramente un trekking da fare in Cadore. Questo sia per la sua bellezza paesaggistica e anche per la performance sportiva che può dare.
Il sentiero alterna parti con rocce e radici ad una seconda parte più boschiva. Quest’ultima può essere a tratti ricca di fogliame e fango se vicino a recenti temporali o piogge.
E’ sempre indicato calzare scarponcini da montagna con rivestimento gorotex resistente all’acqua e già ben collaudati.
In ogni caso a circa 1 quarto del percorso troverete un simpatico cartello con scritto: pausa del nonno!
Stanchi o meno vale la pena di fare un break qui!
Rifugio Dino e Giovanni Chiggiato: la terrazza panoramica delle Dolomiti

Affrontata la salita, la fatica è subito ripagata da una veduta mozzafiato su alcune delle cime e valli più belle del Cadore e delle Dolomiti Venete.
Da qui la vista spazia dalle Marmarole, alle imponenti pareti del Monte Antelao (Punta Menini 3177 m.) a Cima Bastione, Cima Scotter e Monte Ciaredo. Cima Scotter si erge sopra il rifugio Galassi che si raggiunge sempre dalla Val D’Oten e passando per la bellissima Cascata delle Pile.
Si perde poi nel verde-blu del lago artificiale di Centro Cadore e oltre con lo sguardo verso le Dolomiti Friulane con il Duranno, i Monfalconi, il Cridola, le Alpi Carniche con il Bivera e i Brentoni.
Il rifugio Chiggiato è anche tappa dell’Altavia delle Dolomiti nr 5.
Il Rifugio Dino e Giovanni Chiggiato fu costruito nel 1926 sul Monte Pianezze. Porta il nome dell’alpinista Giovanni Chiggiato, compagno di scalate dei fratelli Fanton.
Furono le donne di Calalzo a trasportare in quota, con le gerle, i materiali per edificare il rifugio.
Arrivati dal sentiero 260 troverete un ampio prato e il Rifugio che è in gestione ad una coppia di giovani molto in gamba!
Nel rifugio si può pranzare e cenare ed è provvisto di camerate, con camere da 2 – 6 – 12 posti, a seconda della disponibilità. Sono inoltre disponibili 8 posti nel bivacco invernale.
Cosa mangiare in un rifugio di Montagna

La montagna non è solo fatica, sport e allenamento ma anche cultura. Oltre alla parte naturalistica in montagna c’è cultura enogastronomica e anche di livello.
Non c’è nulla di più appagante che sedersi asciugarsi all’aria fresca, bere una buona birra Dolomitica e gustare piatti tipici delle Dolomiti.
I piatti che puoi gustare sono molti dalla selvaggina come cervo e capriolo con polenta oppure formaggio alla piastra o il pastin bellunese (un misto di manzo e carne di maiale macerato a creare una simil salsiccia super gustosa!)
Nello specifico al Rifugio Chiggiato i piatti sono tutti preparati freschi e al momento. Abbiamo gustato il cervo e degli spettacolari fagotti ripieni di pere e formaggio locale.
Le torte anche sono fatte in casa e quella al cioccolato e banana era una cosa sublime!
Il rifugio non è un ristorante e non ha le comodità di una struttura in centro città e spesso anche reperire l’acqua o averla potabile è un’impresa. Io consiglio quando si soggiorna in questi luoghi di rilassarsi e…godersi il panorama anche se si aspetta quel pizzico in più!
Vi lascio sotto alcuni dati tecnici per essere consapevoli della difficoltà dell’ escursione al Rifugio Chiggiato da Calalzo di Cadore.
Dati Tecnici per rifugio Chiggiato da Calalzo di Cadore
Dislivello: 950 m
Difficoltà: EE
Tempo di percorrenza medio: ore 2.15
Dalla piazza di Calalzo si seguono le indicazioni per La Pineta, loc. Praciadelan dove troverete un ampio parcheggio dove posteggiare l’auto.
Da qui vi troverete davanti ad un bivio dove proseguirete prendendo la strada bianca di dx.
In circa un chilometro si arriva al torrente Diassa dove, stando alla sua destra, si segue la segnaletica del sent.260-Rifugio Chiggiato. Il sentiero continuerà poi nel bosco.
Il primo tratto è aperto e si snoda tra mughi e ghiaioni; per questo motivo nelle giornate calde il sole si fa sentire.
L’insidia più grande dopo giornate piovose possono invece essere le radici ed il fondo fangoso.
Per maggiori info consultate il sito web Rifugio Chiggiato.


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2 Comments
manolo d'agostini
Bellissimo giro ,sentiero per lo piú immerso nel bosco ,però una volta raggiunta la meta il panorama ê superlativo .Il rifugio è posto in una postazione strategica sotto il gruppo delle Marmarole .articolo bellissimo brava ,molto utile
mariaviaggia
Grazie! Si il panorama top e il giro anche o allenante è molto bello!
Ricordo sempre di verificare i dati tecnici del sentiero e verificare anche nella carte tabacco, nonché controllare sempre il meteo e il proprio stato fisico prima di intraprendere un’escursione in modo di potersi divertire in sicurezza!
Ricordo che è un escursione con dislivello 1000 metri positivi e che in montagna si va sempre con adeguate calzature e attrezzatura!